Data escursione: 23.01.2024
Partenza: Maggia
Arrivo: Maggia
Tipologia: Circolare
Difficoltà: Difficile
Lunghezza: 13.5 km
Tempo richiesto: 10h
Acqua lungo il percorso: 3
Antrona e Laor, due mondi nascosti e dispersi in fondo alla Valle del Salto, sopra Maggia, in Valle Maggia. Nello specifico essi si trovano nella "Valle di Laor", una piccola valle che si dirama dalla Valle del Salto, ai piedi del Poncione Piancascia e del Pizzo Dromegio.
Lassù il tempo sembra essersi fermato.... e la civiltà appare ormai molto lontana.
Raggiungerli non è cosi semplice, ma nemmeno impossibile.
Basta una sana dose di amore per la ricerca dei luoghi più appartati e magici del nostro bellissimo Cantone.
Partiti verso le 8.00 dal bel nucleo di paese di Maggia, con il suo centro storico fatto di strade con pavimento a ciottoli, ci si alza su mulattiera e su magnifiche scale composte di enormi pietre (vere opere d'arte), fino alla cappella di Santa Maria della Pioda, che con il suo balcone permette una vista suggestiva sui paesi di Maggia e di Moghegno.
Per entrare nella Valle del Salto ci sono poi due varianti, quella del pendio sinistro e quella del pendio destro.
Noi optiamo per la variante di sinistra (lato orografico destro), scendendo su una "chiocciola" di scale che ci portano ad un ponticello in stile romano, a picco sulle gole del Riale del Salto.
Un luogo fiabesco che merita assolutamente una visita.
Stupendi poi i vigneti adagiati su balconi solivi, con alle loro spalle la parete rocciosa che cade a strapiombo nel riale.
Iniziano le prime cappelle di queste altre lunghe scale, che ci portano ad addentrarci in un bosco di betulle, con il loro bianco che accende i colori di questa mattinata.
Non c'è quasi vento e la temperatura è gradevole.
Si prosegue verso l'interno della valle, passando diversi "valegg" e monti. Alcuni punti sono ghiacciati e vanno attraversati con attenzione. Giungiamo finalmente in località "Canaa", dove facciamo un pausa. Qui il sentiero si divide: un ramo continua nell'entro valle, verso Antrona, mentre l'altro, quello ufficiale, scende verso il fondovalle, per permettere un giro ad anello sull'altro versante.
Noi, ovviamente, prendiamo la deviazione per Antrona e continuiamo la nostra risalita.
Dopo Canaa incontriamo alcuni Valegg, di cui uno è completamente ghiacciato. Qui ramponi e picca sarebbero fondamentali, ma riusciamo a passare comunque, con prudenza, i 15m critici di attraversamento. Questo sempre a dimostrazione come, in inverno, basta un punto a metterci in difficoltà durante una escursione. È caldamente consigliato portarsi sempre almeno una leggera piccozza e dei ramponcini.
Il sentiero è sempre visibile, fino in zona "Triep", dove deviamo per prendere la salita in direzione di Gramalena. Qui il sentiero diventa meno visibile e mantenuto, c'è un pò di neve ma continuiamo tranquillamente. Gli ultimi risvolti prima di Gramalena ci spezzano l'ultimo fiato.... ma l'arrivo al monte è superlativo. Un bellissimo poggio solivo con cascine in ottimo stato. Che fame, che bellissima temperatura...direi che è ora di fermarci a pranzo!
Un pò di relax ed è ora di fare un volo di drone per ispezionare la zona. Dopo 1h di pausa, si rimettono gli zaini e su traccia poco visibile e generalmente in discesa su neve, scendiamo in direzione di Antrona. Prima di un valegg c'è un punto un pò a rischio scivolata, attrezzato con una cordina in acciaio. Raggiunto il letto del fiume nella Valle di Laor, dov'è presente ancora parecchia neve, ci separiamo.
Io e i cani ci rilassiamo al sole, mentre Chris e Michele, dopo aver mollato gli zaini... risalgono il letto del fiume alla ricerca dell'archeologia alpestre... per ritrovare gli splüi di Laor.
Chi mai penserebbe che lassù, in quella valletta cosi anonima, l'essere umana sia andato a costruire tali costruzioni? Pazzesco!
Sotto la linea verticale del punto di quota 1512m, lasciamo il letto del fiume per risalire su pendio in grande pendenza, composto da poche betulle e tanta erba alta e gialla, cercando il passaggio tra grandi placche di roccia umide.
(L'ideale sarebbe salire pochi metri prima, in diagonale, in direzione NO, per evitare le placche)
Entriamo nella piccola valletta ad Est del punto 1512, e dopo una prima pioda, incontriamo con stupore il primo splugo, murato, con una piccola porta ed una finestrella.
L'interno è spazioso con ancora una muratura in ottimo stato, anche se su un lato sta purtroppo cedendo. Visitato lo splugo, risaliamo ancora fino al promontorio, dove ci si affaccia sul resto della valle. Da qui deviamo un pò a destra fino a raggiungere, in pochi minuti, il muro ciclopico che ci annuncia l'arrivo al corte di Laor.
Raggiunto il corte, passando nella neve, possiamo finalmente visitare questo luogo speciale.
A sinistra un rudere, con muri larghi fino a 60cm (!!), del quale rimane ormai poco...
Subito a destra qualche gradino ed una bassa nicchia d'entrata nasconde una cantina molto fresca nascosta da un grosso masso. Più a destra, due enormi piodate nascondono lo splugo principale, del quale rimane il muro a secco d'entrata. La falda del tetto è ormai caduta all'interno. Emozionante è il ritrovare all'entrata la pietra ollare con la scanalatura usata per far scolare il formaggio, chiamata "Sparsüra". Un anello di ferro è infisso nella roccia.
Lo splugo è spazioso e continua, su altezza più ridotta, sotto un'altra enorme roccia. Il pensare che qui c'era vita è qualcosa di unico che lascia stupefatti ed ammaliati.
Usciamo, scattiamo le ultime foto e poi riprendiamo la discesa.
Recuperiamo Valentina e ci spostiamo a visitare Antrona.
L'arrivo ad Antrona è annunciato da una canna verticale di una stufa che sembra uscire da sotto una enorme roccia... da non credere! Poco dopo una vasca da bagno all'aperto.
Spostiamo alcune tavole in legno e visioniamo l'interno dello splugo, dove troviamo una particolare stufa cilindrica ripiena di sassi. Il resto dello splugo è murato e c'è una panchina.
Il tutto ricorda come un locale sauna, pazzesco! Mai visto nulla di simile.
Il monte di Antrona è adagiato alla base di una ganna che presenta enormi massi ciclopici.
Un mondo unico... pieno di splüi e costruzioni, alcune ancora in buono stato, sicuramente mantenute da cacciatori. Sembra un labirinto. Qui, un tempo, doveva esserci molta vita.
Il sole sta per andarsene, dobbiamo muoverci, sono ormai le 16 quasi! Riprendiamo il sentiero verso Sud, verso Marsciöi. L'attraversamento del valegg a Sud di Antrona richiede attenzione, essendoci neve e ghiaccio, ma lo passiamo senza particolari problemi. Da Marsciöi proseguiamo spediti verso il prossimo valegg, quello della Valle della Sponda, che passiamo senza problemi. Il sentiero prosegue in breve risalita e poi in falsopiano fino al costone che ospita che fa da spartiacque tra la Vale di Foo e la Val di Brusada. Prima di raggiungerlo, il sole è ormai tramontato dietro il Pizzo Peloso, regalandoci i suoi ultimi raggi. Scendiamo su traccia con parecchio fogliame fino al monte di Sella. La discesa è indicata da radi bolli arancioni sulle piante. Poco dopo incontriamo una coppia di anziani che possiede una cascina poco sotto. Prima di Maiasco incontrimo una grande cascina diroccata, dove sull'architrave è indicata la data del 1740!
Raggiunto Maiasco, con costruzioni in ottimo stato, proseguiamo fino alla cappelletta e ad una costruzione particolare, adagiata su un balcone artificiale sorretto da un muro di pietra alto fino a 3m. Fuori dalla costruzione mezze ruote in acciaio ed ingranaggi.
Lassù, gli occhi guardano verso il Passo Deva, ed una luna quasi piena era spuntata per salutarci! Che momento magico!
Raggiungiamo finalmente il fondo della valle, quando è ormai quasi buio (17.30 circa).
Passiamo la zona della diga, per poi prendere il sentiero ufficiale del lato orografico sinistro e procedere a ritmo spedito. Mentre percorriamo il lungo sentiero, è ormai buio pesto.
Il passaggio nella Valle di Ringio presenta una scaletta in acciaio e poi del ghiaccio sulle seguenti scale in pietra e va affrontato con attenzione!
Raggiungiamo la cappella sopra Maggia che sono le 18.30 ormai.
Dopo alcune fotografie notturne al paese, procediamo giù per la mulattiera fino alle macchine.
Alle 19 siamo finalmente al ristorante Maggia aa gustarci un bel mezzo di panachè ed una buona cena per festeggiare questa ennesima stupenda giornata in ottima compagnia!
Per chi volesse farsi un giro tranquillo su sentieri ufficiali e visitare questa bella valle, vi consiglio il giro ad anello, maggiori informazioni le trovate qui:
Attenzione alla presenza di ghiaccio in questo periodo!
Testo scritto da Chris, Stein Bock
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